Gli scavi archeologici di Ercolano si trovano in Provincia di Napoli. La città di Ercolano, già gravemente danneggiata dal terremoto del 62,
venne distrutta dall'eruzione del Vesuvio (79), che la coprì con un'ingentissima massa di fango, cenere ed altri materiali eruttivi trascinati
dall'acqua piovana che, penetrando in ogni apertura, si solidificò in uno strato compatto e duro di 15-20 metri. Queste particolari circostanze che
hanno portato al seppellimento di Ercolano, se da un lato ne hanno reso e ne rendono tuttora assai arduo lo scavo, dall'altro hanno permesso la
conservazione di materiali altamente deperibili, come i papiri e gli stessi alimenti, sigillati nel fango secco. Questa sigillatura ha anche protetto
materiali come il legno strutturale, che invece in presenza di ristagno d'acqua è più deperibile. Gli scavi di Ercolano, con quelli di Pompei ed
Oplontis, sono inseriti dal 1997 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.